I tarocchi sono carte da gioco la cui origine non è stata ancora dimostrata con certezza definitiva. A tal riguardo, le teorie più diffuse ne indicano la nascita in Italia settentrionale nel periodo compreso tra la fine del Medioevo ed il Rinascimento. Secondo altre linee di ricerca, tra cui alcune risalenti agli inizi di questo secolo, l’origine sarebbe molto più antica; ma si tratta di teorie propugnate da esoteristi che non posano su alcun dato storico. L’evoluzione di tali teorie fu avviata sul finire del Settecento dal massone francese Antoine Court De Gebelin, propugnatore dell’origine egizia dei Tarocchi, ed ebbe nuovo impulso nella metà dell’Ottocento con l’occultista Eliphas Levi (pseudonimo di Alphonse Louis Constant), che indicava l’origine dei Tarocchi nella Cabbala ebraica. Fu Levi a distinguere le 78 carte del mazzo in “Arcani maggiori” e “Arcani minori”. Negli anni a cavallo tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento le dottrine esoteriche sui Tarocchi furono fissate definitivamente dagli occultisti francesi Papus (pseudonimo di Gérard Encausse) e Oswald Wirth in una serie di celebri opere ancora in auge [1]. Nei primi decenni del Novecento la “Scuola francese dei Tarocchi” cominciò ad essere soppiantata dalla “Scuola inglese”nata in seno all’Ordine Ermetico della Golden Dwan.
I tarocchi sono formati da 78 carte, dette anche “lame” a partire dall’esoterista ottocentesco Paul Christian (pseudonimo di Jean-Baptiste Pitois), seguace di Court De Gebelin ed Eliphas Levi. Il gruppo degli “Arcani maggiori” è costituito da 22 carte illustrate con figure umane, animali e mitologiche, anticamente chiamate “Trionfi”. Il gruppo degli “Arcani minori” consta di 56 carte suddivise nelle 4 serie di semi della tradizione italiana: denari, coppe, spade e bastoni (anche se, in alcuni casi, i nomi dei semi si adattano alla tradizione locale). Ogni serie, costituita da 14 carte, include 4 figure, definite anche “onori” o “carte di Corte” (Fante, Cavaliere, Regina e Re), e 10 carte numerali.
I tarocchi furono creati certamente come gioco di carte didattico; in particolare la sequenza dei Trionfi fu pensata per l’insegnamento della dottrina cattolica; in seguito sono stati usati per diversi giochi di carte a scopo ludico. A partire dal XVIII secolo, inizialmente in Francia con il celebre Etteilla (pseudonimo di Jean-François Alliette), i tarocchi sono stati usati a scopo divinatorio e sono diventati lo strumento più utilizzato[senza fonte] nella cartomanzia.
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